Ciao, giro gravel cercando un po di fresco in alta lessinia. 85 km con 2000 dsl. Partenza ore 8.00 da Grezzana. Ritmo: ci si aspetta tutti.

Un itinerario affascinante e tecnicamente semplice può essere affrontato ad anello partendo da Grezzana su strada asfaltata, salendo fino a Fosse e proseguendo per la "direttissima" verso il Corno d’Aquilio, dove si iniziano a trovare i primi tratti di sterrato e ghiaia, per poi scendere fino a Passo Fittanze.

Da Passo Fittanze, inizio della Translessinia, si percorrono ancora pochi chilometri su asfalto fino al Bivio del Pidocchio, dove comincia il tratto interamente sterrato e ghiaiato. Dopo poche centinaia di metri si incontra Malga Lessinia; continuando a salire si raggiunge un tratto relativamente pianeggiante da cui partono varie diramazioni (spesso percorsi andata e ritorno) per malghe o rifugi. Da sottolineare per la vista mozzafiato verso nord, la prima di queste diramazioni che porta al Rifugio Castelberto, ben segnalato da cartelli; scendendo dalla stessa strada si ritorna sul percorso della Translessinia.

Proseguendo verso ovest, in un continuo di saliscendi non troppo impegnativi e resi piacevoli dal panorama circostante, si può fare una breve deviazione salendo al Monte Tomba per una vista spettacolare sulla Pianura Padana verso sud.

Ritornando sul percorso principale, si inizia una lunga discesa veloce verso Malga San Giorgio (attenzione a non lasciarsi prendere troppo la mano poiché il fondo è ghiaiato e presenta alcune difficoltà); durante la discesa non bisogna perdere di vista il panorama con la splendida vista del Gruppo del Carega.

Arrivati a Malga San Giorgio, tenendo la sinistra, si torna a salire verso Malga Malera, l'ultima malga/rifugio lungo il tratto sterrato/ghiaiato; lasciando Malga Malera a sinistra, si prosegue verso destra, salendo ancora per qualche centinaio di metri prima di iniziare la discesa, sempre sterrata e ghiaiata, fino alla Conca dei Parpari, dove termina il tratto gravel del percorso. Continuando su asfalto, si rientra a Grezzana, sempre in discesa (tranne per un paio di chilometri prima di Cerro Veronese, dove si riprende quota per poi scendere definitivamente).