🤟 19
con
Min 25 anni 🎂 Max 40 anni
8 posti disponibili
Cosa faremo?
L'Acquedotto Mediceo è un antico acquedotto attivo tra il XVII e il XX secolo che attraversa la campagna da Asciano Pisano a Pisa.
Ancora oggi le acque della Valle delle Fonti, con le prese medicee ancora funzionanti, sono trasportate verso Pisa tramite delle moderne tubature passanti sotto terra a fianco dell'acquedotto.
L'acquedotto parte dalla Valle delle Fonti dove sono presenti molte prese d'acqua, realizzate a più riprese, e che intercettano le varie fonti che alimentano il torrente Zambra. Le acque venivano quindi raccolte in piccole cisterne per filtrarle e purificarle,da lì, gran parte dell'acqua purificata proseguiva il suo percorso verso valle, mentre una piccola parte entrava nel Cisternone. Il Cisternone Mediceo è una grande vasca limaria (dove avveniva il processo di sedimentazione), aveva una capienza di 366 metri cubi d'acqua e in caso di intorbidamento d'acqua poteva garantire circa 6-8 ore di autonomia al sistema.
L'acqua proseguiva alla Casa del Fontaniere, il fontaniere aveva il compito di controllare il corretto funzionamento del sistema di presa dell'acqua, la quantità d'acqua da immettere nell'acquedotto e decidere quando, a causa dell'intorbidamento delle acqua, era il caso di deviare
L'acquedotto parte dalla Valle delle Fonti dove sono presenti molte prese d'acqua, realizzate a più riprese, e che intercettano le varie fonti che alimentano il torrente Zambra. Le acque venivano quindi raccolte in piccole cisterne per filtrarle e purificarle, prima con ciottoli di varia grandezza, poi con sabba ed infine passavano per un letto di carboni attivi. Da lì, gran parte dell'acqua purificata proseguiva il suo percorso verso valle, mentre una piccola parte entrava nel Cisternone. Il Cisternone Mediceo è una grande vasca limaria (dove avveniva il processo di sedimentazione), aveva una capienza di 366 metri cubi d'acqua e in caso di intorbidamento d'acqua poteva garantire circa 6-8 ore di autonomia al sistema.[4]
L'acqua proseguiva alla Casa del Fontaniere, il fontaniere aveva il compito di controllare il corretto funzionamento del sistema di presa dell'acqua, la quantità d'acqua da immettere nell'acquedotto e decidere quando, a causa dell'intorbidamento delle acqua, era il caso di deviare le acque nel vicino torrente Zambra e usare quelle conservate del Cisternone. Dalla Casa del Fontaniere partiva un altro tratto in galleria verso il bottino "della Guglia", dove anche oggi è presente la prima fontanella. Qui si congiungono altri rami dell'acquedotto, realizzati nel XIX secolo per aumentare la portata. L'ultima parte sotterranea ha quindi termine presso il bottino di San Rocco, dove l'acqua viene incanalata fuori terra su archi a leggera pendenza.[4]
Lungo tutto il percorso sono presenti diverse fontanelle e caselli idrici (o stazioni), quest'ultimi manufatti venivano utilizzati per la decantazione e per distribuire parte dell'acqua a privati. Se ne possono riconoscere almeno quattro, uno ad Asciano all'angolo tra via Possenti e via del Condotto, uno in aperta campagna presso Via Vincenzo Bellini, quindi il penultimo presso Via di Pratale e l'ultimo all'angolo di Via Angelo Battelli, l'unico tra questi restaurato nel 2007 e riportato all'antico splendore.
Dopo un percorso di circa 6 chilometri sostanzialmente rettilineo, gli archi arrivano alle mura di Pisa in Piazza delle Gondole. Qui è presente una cisterna da dove l'acqua veniva poi incanalata in condutture sotterranee per alimentare le varie fontane presenti in città, tra quelle più conosciute, la fontana dei Putti in Piazza dei Miracoli e la fontana sotto la Statua di Cosimo I in Piazza dei Cavalieri.
L'ultima parte sotterranea ha quindi termine presso il bottino di San Rocco, dove l'acqua viene incanalata fuori terra su archi a leggera pendenza.[4]
Lungo tutto il percorso sono presenti diverse fontanelle e caselli idrici quest'ultimi venivano utilizzati per la decantazione e per distribuire parte dell'acqua a privati. Se ne possono riconoscere almeno quattro, uno ad Asciano all'angolo tra via Possenti e via del Condotto, uno in aperta campagna presso Via Vincenzo Bellini, quindi il penultimo presso Via di Pratale e l'ultimo all'angolo di Via Angelo Battelli, l'unico tra questi restaurato nel 2007 e riportato all'antico splendore.
Dopo un percorso di circa 6 chilometri sostanzialmente rettilineo, gli archi arrivano alle mura di Pisa in Piazza delle Gondole. Qui è presente una cisterna da dove l'acqua veniva poi incanalata in condutture sotterranee per alimentare le varie fontane presenti in città, tra quelle più conosciute, la fontana dei Putti in Piazza dei Miracoli e la fontana sotto la Statua di Cosimo I in Piazza dei Cavalieri.
Proponiamo una passeggiata serale lungo la via dei condotti, da Don Bosco a Asciano pisano, conduzione da terra di cavalli e pony, musica e apericena a base di Tinto di verano, pane e pomodoro e torte salate!! 💪🐎🐎🌍🌾🍹
Ancora oggi le acque della Valle delle Fonti, con le prese medicee ancora funzionanti, sono trasportate verso Pisa tramite delle moderne tubature passanti sotto terra a fianco dell'acquedotto.
L'acquedotto parte dalla Valle delle Fonti dove sono presenti molte prese d'acqua, realizzate a più riprese, e che intercettano le varie fonti che alimentano il torrente Zambra. Le acque venivano quindi raccolte in piccole cisterne per filtrarle e purificarle,da lì, gran parte dell'acqua purificata proseguiva il suo percorso verso valle, mentre una piccola parte entrava nel Cisternone. Il Cisternone Mediceo è una grande vasca limaria (dove avveniva il processo di sedimentazione), aveva una capienza di 366 metri cubi d'acqua e in caso di intorbidamento d'acqua poteva garantire circa 6-8 ore di autonomia al sistema.
L'acqua proseguiva alla Casa del Fontaniere, il fontaniere aveva il compito di controllare il corretto funzionamento del sistema di presa dell'acqua, la quantità d'acqua da immettere nell'acquedotto e decidere quando, a causa dell'intorbidamento delle acqua, era il caso di deviare
L'acquedotto parte dalla Valle delle Fonti dove sono presenti molte prese d'acqua, realizzate a più riprese, e che intercettano le varie fonti che alimentano il torrente Zambra. Le acque venivano quindi raccolte in piccole cisterne per filtrarle e purificarle, prima con ciottoli di varia grandezza, poi con sabba ed infine passavano per un letto di carboni attivi. Da lì, gran parte dell'acqua purificata proseguiva il suo percorso verso valle, mentre una piccola parte entrava nel Cisternone. Il Cisternone Mediceo è una grande vasca limaria (dove avveniva il processo di sedimentazione), aveva una capienza di 366 metri cubi d'acqua e in caso di intorbidamento d'acqua poteva garantire circa 6-8 ore di autonomia al sistema.[4]
L'acqua proseguiva alla Casa del Fontaniere, il fontaniere aveva il compito di controllare il corretto funzionamento del sistema di presa dell'acqua, la quantità d'acqua da immettere nell'acquedotto e decidere quando, a causa dell'intorbidamento delle acqua, era il caso di deviare le acque nel vicino torrente Zambra e usare quelle conservate del Cisternone. Dalla Casa del Fontaniere partiva un altro tratto in galleria verso il bottino "della Guglia", dove anche oggi è presente la prima fontanella. Qui si congiungono altri rami dell'acquedotto, realizzati nel XIX secolo per aumentare la portata. L'ultima parte sotterranea ha quindi termine presso il bottino di San Rocco, dove l'acqua viene incanalata fuori terra su archi a leggera pendenza.[4]
Lungo tutto il percorso sono presenti diverse fontanelle e caselli idrici (o stazioni), quest'ultimi manufatti venivano utilizzati per la decantazione e per distribuire parte dell'acqua a privati. Se ne possono riconoscere almeno quattro, uno ad Asciano all'angolo tra via Possenti e via del Condotto, uno in aperta campagna presso Via Vincenzo Bellini, quindi il penultimo presso Via di Pratale e l'ultimo all'angolo di Via Angelo Battelli, l'unico tra questi restaurato nel 2007 e riportato all'antico splendore.
Dopo un percorso di circa 6 chilometri sostanzialmente rettilineo, gli archi arrivano alle mura di Pisa in Piazza delle Gondole. Qui è presente una cisterna da dove l'acqua veniva poi incanalata in condutture sotterranee per alimentare le varie fontane presenti in città, tra quelle più conosciute, la fontana dei Putti in Piazza dei Miracoli e la fontana sotto la Statua di Cosimo I in Piazza dei Cavalieri.
L'ultima parte sotterranea ha quindi termine presso il bottino di San Rocco, dove l'acqua viene incanalata fuori terra su archi a leggera pendenza.[4]
Lungo tutto il percorso sono presenti diverse fontanelle e caselli idrici quest'ultimi venivano utilizzati per la decantazione e per distribuire parte dell'acqua a privati. Se ne possono riconoscere almeno quattro, uno ad Asciano all'angolo tra via Possenti e via del Condotto, uno in aperta campagna presso Via Vincenzo Bellini, quindi il penultimo presso Via di Pratale e l'ultimo all'angolo di Via Angelo Battelli, l'unico tra questi restaurato nel 2007 e riportato all'antico splendore.
Dopo un percorso di circa 6 chilometri sostanzialmente rettilineo, gli archi arrivano alle mura di Pisa in Piazza delle Gondole. Qui è presente una cisterna da dove l'acqua veniva poi incanalata in condutture sotterranee per alimentare le varie fontane presenti in città, tra quelle più conosciute, la fontana dei Putti in Piazza dei Miracoli e la fontana sotto la Statua di Cosimo I in Piazza dei Cavalieri.
Proponiamo una passeggiata serale lungo la via dei condotti, da Don Bosco a Asciano pisano, conduzione da terra di cavalli e pony, musica e apericena a base di Tinto di verano, pane e pomodoro e torte salate!! 💪🐎🐎🌍🌾🍹
Hai previsto delle spese?
0
Dove andremo?
Asciano, San Giuliano Terme, Pisa, IT
Altre Avventure che potrebbero interessarti